Consulenza per le aziende

A. Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro

Sono ormai passati quasi dodici anni dall’entrata in vigore del D. Lgs. n° 81/2008 ma la gravità e la frequenza degli infortuni sul lavoro e il numero delle malattie professionali, indicano abbastanza chiaramente che il modo di affrontare il problema della sicurezza e della tutela della salute, nelle aziende italiane pubbliche e private è, perlomeno, suscettibile di notevoli miglioramenti.

Tale disciplina rappresenta quindi il principale punto di riferimento per garantire ai lavoratori un ambiente lavorativo salubre e sicuro, stabilendo tutte le misure preventive a tal fine indispensabili e necessarie per ridurre al minimo i rischi connessi al lavoro.

Il mio contributo

La mia formazione e l’esperienza acquisita negli anni nell’ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro garantisco i seguenti servizi di consulenza:

  1. gestione dei processi per la sicurezza nei luoghi di lavoro
  2. risk management aziendale
  3. valutazione dei rischi aziendali compresi quelli organizzativi e psicosociali
  4. eventi formativi aziendali, docente e tutor.

In genere la consulenza richiesta è funzione di quella che è la visione e la conoscenza del problema da parte delle stesse imprese. Al consulente, fino ad oggi, è stato prevalentemente richiesto di supportare l’azienda nell’adeguamento alle norme di legge vigenti fornendo o integrando le informazioni pertinenti, analizzando le situazioni lavorative, individuando i rischi presenti e indicando le misure di sicurezza da adottare per ovviare agli stessi e così via.

Ancor oggi, quasi mai ai consulenti viene richiesto di effettuare un’indagine approfondita, al fine di appurare l’esistenza di eventuali problemi organizzativi con ricadute sulla sicurezza, oppure difficoltà nei flussi comunicativi inerenti le tematiche della sicurezza e non, o, ancora, indicare dei modelli di comportamento per le aziende al fine di facilitare la soluzione dei problemi e i processi decisionali, ecc..

Quindi, il consulente deve far comprendere all’azienda cliente l’assoluta necessità di intervenire sugli individui, ai vari livelli e nelle differenti funzioni, affinché si sviluppino motivazioni adeguate al raggiungimento degli obiettivi inerenti la sicurezza e la tutela della salute, tenendone conto, ad esempio, nei sistemi di valutazione delle prestazioni, nei piani di sviluppo di carriera, ecc., in modo da far percepire l’impegno concreto dell’azienda su queste problematiche. Ciascun individuo deve essere messo in grado di percepire il problema del cambiamento come un suo problema personale in quanto, gli atteggiamenti e poi i comportamenti possono mutare solo se accanto all’acquisizione di conoscenze, egli percepisce nuove situazioni e, soprattutto, nuovi valori di riferimento da condividere.

Per far sì che questo avvenga è necessario attivare un continuo processo di informazione, formazione e sensibilizzazione di tutto il personale presente in azienda, in modo tale che esso possa acquisire una maggiore capacità nel percepire i rischi esistenti segnalandone l’esistenza e, soprattutto, sviluppare una maggiore capacità nell’adottare i comportamenti più adatti per prevenirli.

B. Manager in Sanità

Attua interventi indirizzati al cambiamento dei modelli di cura e di assistenza al fine di raggiungere gli obiettivi di innovazione e sanità digitale in sanità, operando efficacemente nel contesto normativo e rendendo concreti e duraturi i risultati delle innovazioni. Sviluppo di nuovi settori sanitari e accreditamento dei setting di cura sono il propulsore della crescita aziendale.

Un manager sanitario di valore è un professionista competente e formato, reattivo in caso di crisi, attento ai bisogni sia del suo staff, sia dei pazienti, con un occhio non solo agli aspetti medico-sanitari, ma anche alle questioni amministrative.

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